giovedì 14 marzo 2013

Francesco Casali - Niente da nascondere


Carissimi followers e visitatori, ho il piacere di presentarvi l'autore Francesco Casali con la sua opera "Niente da Nascondere".


Sinossi
Questo libro non nasconde nulla. Fin dalle prime righe il lettore capisce che non ha scampo, si parla proprio di quello: del dolore mentale. 
In tutte le sue versioni e interpretazioni, innescato dalle cause più varie, come compagno di strada fin da bambino, oppure incontrato lungo i tornanti della vita adulta in genere lungo il sentiero della passione amorosa che il più delle volte lo precede e ne rappresenta l’anticamera con l’incantesimo dei suoi piaceri. 
L’autore suggerisce implicitamente di non distrarsi affatto, ma di godersi la solitudine dolente e creativa dedicata all’immaginazione, alla nostalgia, al sogno, alla fantasia ad occhi spalancati che guardano il vuoto accettando fino in fondo la delusione e il rimpianto, la rabbia e la costernazione per l’ingiustizia subita, la perdita insensata, la rottura del progetto incompiuto.



Recensione

"Il dolore non ha né spazi, né tempi privilegiati, accompagna l'uomo in ogni fase d'età, dall'infanzia alla vecchiaia, ed in volta in volta assume il volto della solitudine, dell'abbandono, della colpa, della perdita, del silenzio, del limite".

Niente da nascondere, nella sua complessità, può identificarsi in una via di mezzo tra un saggio psicologico e un romanzo che tratta il tema che incute più timore all'essere umano: il dolore;
Il linguaggio è semplice, non particolarmente complesso, include vocaboli inerenti alla professione del narratore, ma sono spiegati dall'autore con chiarezza.
L'incipit è ben curato, proietta il lettore nelle sensazioni, nelle emozioni degli argomenti che l'autore tratterà in seguito riportando i vari casi.

Francesco Casali affronta questo tema proiettandolo nelle storie dei suoi personaggi, ma anche in prima persona. Da questo punto di vista mi sorge un dubbio: alcuni di questi sono racconti autobiografici?

L'autore comincia affrontando il tema del dolore e della religione, attraverso un tossicodipendente, la cui dipendenza dall'eroina distrugge la sua vita e lo conduce alla morte. Il caso di Roberto fa riflettere sul "timore" della religione e la follia. 
Attraverso le sue storie, l'autore mostra al lettore qualcosa che neanche può immaginare, le responsabilità che ognuno potrebbe avere e, delle volte, assume senza rendersene conto nei confronti dei soggetti che soffrono nella loro mente. 
Quando una persona soffre di un disturbo mentale, per la grande maggioranza dei casi è troppo semplice dire che "se si facesse aiutare potrebbe guarire". Attraverso i racconti mi sono posta la seguente domanda:
Si possono guarire tutte queste malattie, oppure le cure sono solo dei metodi per estraniare il paziente dal mondo intero e soprattutto da se stesso?
Alcuni personaggi soffrono e convivono con un dolore atroce, ma agli occhi di chi gode di ottima salute sono semplicemente "folli", certe volte "ridicoli".
L'autore descrive un caso ipotetico, riguardante la bambina che, assieme alla madre, sono scomparse dalla sua vita. Questo è un racconto toccante, a volte un po' confuso, ma verso il finale si comprende la realtà.
Il potere dell'immaginazione stimolata dal senso di perdita, arriva oltre la soglia della realtà. Infatti, come a volersi punire di una colpa non sua, la bambina sparisce continuamente. 
La storia di Angelo è stata quella che mi ha coinvolto di più, per  la semplicità di un piccolo gesto che per lui è stata una manna dal cielo. Fa riflettere sul potere che il dolore, unito alla solitudine, ha di devastare la vita sino a distruggerla. Allo stesso tempo comunica al lettore che un piccolo gesto d'amicizia, una misera considerazione, sono in grado di fare tanto per chi soffre di solitudine. Puntare il dito e ridere, lasciare queste persone a se stesse è un gesto crudele, ma ahimè l'essere umano è egoista. 

Si dice che chi si occupa di psicologia, prima o poi perde la ragione. Un detto che può sembrare un proverbio per chi è ben lontano dagli ambienti che Francesco è abituato a frequentare, pazienti che ormai fanno parte della sua vita e dolori che incontra continuamente. 
L'autore toglie il velo che separa le persone che "non sanno nulla" da questa realtà dura e sofferente, vuole mostrare il mondo con cui deve convivere non nascondendo nulla. 

Consiglio ai followers che sono affascinati dalla psicologia, gli studenti, o semplicemente chi vuole sollevare questo velo che lo distoglie dalla realtà, di leggere questo libro. 


Attendo l'autore per rispondere alle numerose domande riguardo il libro e la psicologia. Presto online!
Non mancate.



Nessun commento:

Posta un commento