martedì 18 giugno 2013

Il Ragno e l'Iguana di Elisa Vangelisti

Il Ragno e l'Iguana è il primo romanzo di una quadrilogia, completata recentemente nel 2013 dall'autrice Elisa Vangelisti. Tramite la sua iniziativa - la catena dei lettori - che mette a disposizione un suo romanzo gratuitamente per un giro dell'Italia, nelle case dei lettori, ho avuto l'occasione di leggere la sua storia.

Nella premessa, l'autrice si presenta con sincerità, una qualità che durante la lettura diventa parte fondamentale della vita dei personaggi. Spiega al lettore come è nato il suo romanzo, ovvero a causa della ricerca di una storia simile a Twilight che poi è diventata sua. Numerosi romanzi nascono dalla spinta emotiva che suscita un libro. Si scrive per sé e in segreto. Si difende il pc come se si conservasse la password di un ricco conto in banca alle Bahamas. Poi ci sono persone, come lei, che arrivano a scrivere la parola fine. Una grande soddisfazione che porta allo stimolo di far conoscere la propria storia al pubblico. 
Amo la prima opera di ogni autore, poiché è intrisa di passione e in genere è molto istintiva. Il lettore percepisce queste sensazioni. 





  Titolo: Il Ragno e l'Iguana 
 Autrice: Elisa Vangelisti 
Genere: Paranormal-Romance
 Editore: Youcanprint 
Pagine: 502
 ISBN-10: 8867517066 
 ISBN-13: 9788867517060 






giovedì 6 giugno 2013

Lista recensioni




Cari followers e visitatori, in merito alle vostre richieste di recensioni, ritengo necessario pubblicare una lista in modo che siate a conoscenza degli eventuali avanzamenti delle letture. 
La lista è disposta in modo cronologico a partire dalla prima richiesta.




AGENDA 2015

PROSSIME RECENSIONI 

Francesco Casali "La trilogia di Sofia" (PUBBLICATA)
Demetrio Verbaro " Il carico della formica" (GENNAIO)

Rebecca Domino "La mia amica ebrea"

Sofia Domino "Quando dal ciel cadevano le stelle"

Ivano Mingotti - "Nebbia"


Carissimi autori, nel vostro interesse ci tengo a comunicarvi che i tempi per la pubblicazione delle vostre recensioni potrebbero essere lenti per il momento. Impegni di studio potrebbero occupare la maggior parte del mio tempo, anche quello libero, sino alla prima settimana di luglio. Nel mio piccolo, farò il possibile per accontentarvi con le richieste. Anche per questo motivo, se non trovate il vostro nome e il titolo dell'opera nella lista, segnalatemelo nella mia email. Qui saranno indicate tutte le opere che saranno recensite dalla sottoscritta; in caso di rifiuto naturalmente riceverete la risposta in privato. Perciò, se vi ho confermato la disponibilità, segnalatemi l'assenza in lista. 




Hunger Games Suzanne Collins



Titolo: Hunger Games
Autrice: Suzanne Collins
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo:  14,90 










  Trama      

Quando Katniss si offre volontaria per gli Hunger Games sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È un reality show organizzato dal governo con una sola regola: nell’Arena uccidi o muori. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l’audience. Katniss non permetterà che ci vada la sua sorellina e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Ma ci riuscirà a costo dell’amicizia e dell’amore?


 Recensione: 

In genere non mi faccio coinvolgere dalla notizia di un nuovo fenomeno letterario, poiché è solito riservare noiose letture di traduzioni. Stavolta, però, il "fenomeno" mi ha stupita e coinvolta. Una novità, nessuna creatura fantastiche con le solite banalità, nessuna copia delle noiose 50 sfumature. Finalmente, c'è qualcosa di nuovo.
Il romanzo è molto scorrevole, ho impiegato solo tre giorni per terminarlo. Gli eventi si susseguono con rapidità, coinvolgendo il lettore, in ansia, sino alla fine. Sembra quasi che il romanzo stesso sia stato creato da uno Stratega (colui che decide gli eventi all'interno dell'arena, complica la vita e ne decide la fine) di Capitol City intento a sollevare l'audience. Da questo punto di vista, fa riflettere in merito alla televisione e al potere dei Media. Che i classici reality-show sono manovrati non ne avevo alcun dubbio, ma il romanzo ti lascia quel punto di domanda in più su tutto il resto. 
I personaggi sono descritti con cura. Katniss è giovanissima e un'abile cacciatrice con un forte istinto di sopravvivenza. Il rapporto con Peeta è commovente, anche se si tratta di una strategia per arrivare alla fine degli hunger-games a me pare che in fondo si amino. 
Il finale è adrenalinico e stupefacente. L'amore e la ribellione al sistema si fonde in un unico gesto che fa decidere loro il destino degli Hunger Games. Fa presumere, naturalmente, un secondo romanzo in cui Katniss dovrà affrontare una scelta e, molto probabilmente, le conseguenze della sua vittoria.


sabato 1 giugno 2013

Francesco Casali "Quello che resta"

Incontro con l'autore 


Biografia

E' nato a Milano nel 1977, figlio di due insegnanti vive tra Milano e Genova.Dal 1999 lavora come educatore professionale con soggetti a rischio di emarginazione e con problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza. Negli ultimi anni si è occupato soprattutto di attività sportive con finalità terapeutiche, riabilitative e di integrazione sempre nel campo del disagio psico-sociale. Ha pubblicato con Koi Press "Niente da nascondere" e "Quello che resta"  (Recensione di Niente da nascondere)



Presentazione e recensione di "Quello che resta"
La prefazione riporta un breve riassunto di alcune storie precedenti, ricordando, al lettore, l'animo e il dolore delle persone descritte in Niente da nascondere. Il riferimento ad Andrea mi ha fatto sorridere, in particolar modo il quesito ironico che si pone l'autore: chissà, se fosse stato in vita, come avrebbe speso quei venti centesimi? 
Io ho pensato al caffè, poiché era solito domandarlo.
In una seconda fase, la prefazione introduce il lettore negli argomenti trattati successivamente e alle storie narrate, incuriosendo a tal punto da desiderare arrivarci presto.
Infine, ma non per importanza, ci tengo a sottolineare la partecipazione di personaggi importanti, quali Mihai Butcovan, in questo romanzo. Educatore professionale, narratore, poeta, Mihai ha collaborato strettamente con Francesco Casali per presentare al meglio l'opera. 
Una novità nel nuovo libro di Casali è la collaborazione con Elisa Ielli Colombo che ha realizzato diverse fotografie dell'ex Manicomio di Limbiate. Sono scatti incredibilmente percepibili, a volte capaci di scatenare un brivido al pensiero di "cosa avvenne in quel luogo".

Quello che resta, a differenza di Niente da nascondere, è più inquadrato nell'ambito della saggistica. Questo è un mio parere personale, in quanto ho rilevato meno racconti e più argomenti spiegati in maniera professionale. Dietro a questo libro c'è stato un ampio studio, dimostrazione dell'abilità di Francesco nella sua professione, e varie ricerche. 
Francesco Casali affronta ancora, e argomenta, il dolore nelle sue varie sfumature. In Quello che resta, c'è appunto ciò che resta. Si parla del dolore della perdita, della famiglia e la crescita di un bambino senza una figura genitoriale. 
Les galets dans le lac è la storia che mi ha coinvolto di più, forse perché è la più intensa e carica di colpi di scena. C'è una leggenda che narra di un lago magico, le cui acque riportano alla vita un bambino morto, oppure fortificano un malato. La vita di un adulto per quella di un bambino. É una storia di sacrificio, di amore per la famiglia e di coraggio. Ci sono svariati collegamenti tra le esperienze e la vita dei personaggi, strettamente correlate alla leggenda, che coinvolgono e meravigliano tra i colpi di scena.
L'autore riflette, tramite la storia di Enzo, sulle motivazioni che portano una persona, giovane o adulta, a tatuarsi. È molto interessante scoprire i motivi che ci sono dietro.
Anneliese Michel, la protagonista del terzo racconto, è posseduta dal demonio. L'autore racconta la sua storia, da cui è stato tratto il film "L'esorcismo di Emily Rose". La storia originale, al di fuori dagli effetti cinematografici, raccontata con abile maestria, trascina il lettore nell'inquietudine provata dai personaggi. Interessante é anche il discorso della lunga burocrazia a cui sono sottoposte le persone che necessitano anche di un aiuto spirituale, religioso. Condannare una persona posseduta, a una lunga attesa, o a un rifiuto, comporta una sofferenza che animo e corpo non dovrebbero mai patire. Francesco Casali ricerca dei motivi per gli atteggiamenti della protagonista della storia, analizzando professionalmente ogni singolo atto. Allo stesso tempo, spinge a interrogarsi sull'importanza religiosa e le cause di eventi inspiegabili. 

Approfondisce il diritto alla salute, citando la Costituzione, informando il lettore dei suoi "diritti".

Analizza una scienza che si occupa di eventi paranormali e psicopatologia. Per quanto riguarda i fenomeni paranormali, si tratta della capacità della mente di interagire con l'ambiente esterno o interno tramite altri mezzi, lo influenzi o ne sia influenzata.

Tra le riflessioni e le argomentazioni, riguardo al dolore, ci sono dei quesiti che l'uomo spesso si pone. L'uomo si chiede sempre, in un periodo della sua vita, o svariate volte, poiché la sofferenza lo attacca. Guardando il telegiornale, come oggigiorno tragico, si chiede "perché succedono tutte queste cose?".

"Viviamo in un mondo dove ci innamoriamo di persone con dei nickname, gente fasulla, quando invece il mondo reale si trova al di fuori".
Con questa citazione, vorrei parlare di un argomento che mi ha affascinato e, allo stesso tempo, intimorito: la facebookmania. Tra le cause, nella maggior parte dei casi, vi è la solitudine e il bisogno di comunicazione. é un antidoto al senso di vuoto.
Il professor Cantlemi dice: 
"Facebook è una colossale illusione: permette a tante persone di pensare di essere importanti, perché hanno decine e decine di amici virtuale, purtroppo si tratta spesso solo di un gran numero di sfigati."

Devo ringraziare l'autore per avermi aperto gli occhi al riguardo, non che avessi mai superato il limite della condivisione della privacy, ma d'altro canto mi ha permesso di "rendermi conto" del potere di un sito internet.

Invito l'autore a rispondere a una futura intervista e a parlare nel post in cui ho esposto il problema della facebookmania (leggi il post)

Consiglio di leggere questo romanzo a tutti, poiché contiene vari insegnamenti e spiegazioni interessanti, come detto precedentemente. 

Facebookmania



"Viviamo in un mondo dove ci innamoriamo di persone con dei nickname, gente fasulla, quando invece il mondo reale si trova al di fuori".




Con questa citazione, vorrei parlare di un argomento che mi ha affascinato e, allo stesso tempo, intimorito. Dopo aver letto "Quello che resta" di Francesco Casali, il mio atteggiamento verso il web è completamente cambiato. Posso dire che, quando provo a scrivere uno stato in Facebook, mi blocco. Non so cosa temo, ma è come se volessi custodire per me la mia vita, fatta eccezione per ciò che ormai ho deciso di rendere pubblico: la mia attività di scrittrice e blogger. Non nascondo che questo nuovo atteggiamento di invisibilità mi spaventi, forse perché non comprendo cosa c'è dietro a questo blocco.

Tra le cause della facebookmania, nella maggior parte dei casi, vi è la solitudine e il bisogno di comunicazione. È un antidoto al senso di vuoto.

Il professor Contelmi dice: 
"Facebook è una colossale illusione: permette a tante persone di pensare di essere importanti, perché hanno decine e decine di amici virtuali, purtroppo si tratta spesso solo di un gran numero di sfigati."
Si cerca una realtà diversa.
I latin lover virtuali, dichiaratamente sempre a caccia di nuovi partner potenziali, ma anche ex piacenti e disponibili, spesso celano una relazione e rimpinzano il proprio profilo e gli album con foto sexy o interessanti, a volte ritoccate. In genere accumulano decine e decine di amici dell'altro sesso, con i quali fanno i misteriosi, ma alla fine si tratta di persone sole o profondamente infelici con il partner, che ricorrono a cumuli di banalità narcisistiche per rendersi interessanti. Cit. Contelmi.
Il tempo che la gente dedica a Facebook è parecchio, tempo perso che si potrebbe dedicare ad attività più salutari, se non necessarie. C'è una forma di risentimento se nessuno mette un "mi piace" o un commento in un post. 
"Oggi si spera in quanti più mi piace possibili per dare un senso alla propria vita".


L'idea che un social-network abbia un simile potere sulla vita delle persone, al punto di condizionare e invaderne totalmente la privacy, è alquanto terrificante. 
Siamo automi che al risveglio controllano se vi sono notifiche o messaggi di posta. Se nessun numeretto bianco si illumina di rosso ci sentiamo soli e abbandonati. Il che significa che si ricorre a uno stato o una foto per farsi notare e cliccare. Umiliante, visto da una mente lucida. Andiamo a lavoro o a scuola e corriamo il rischio di prendere una nota di demerito o di farci licenziare per non aver prestato attenzione alla nostra attività, a causa del social-network. Mangiamo con la home sotto gli occhi, quasi non più la televisione. Usciamo con gli amici, guidiamo, beviamo, e compiamo ogni attività con il nostro social-network. Ora c'è anche chi si filma durante i criss-cross in palestra. Oppure c'è l'amico fastidioso, con cui esci durante il pomeriggio, che, sebbene si trovi nei posti in cui cammina ogni giorno, ti chiede di scattargli una foto in varie pose sotto l'arco in granito di un portico. 

E parliamo delle relazioni e di chi può fingersi importante. La grande genialità sta nella piccola sezione dedicata agli aggiornamenti. Se il vostro partner mette mi piace in una foto o la commenta, voi potete saperlo in anteprima e "cazziarlo" come si deve, oppure lasciarlo. Naturalmente, per alcune persone, quello è un contatto più importante rispetto al classico gesto che un uomo ha di "guardare il sedere di una ragazza per strada, magari al vostro fianco". Ci scappa uno schiaffo, una parolaccia, un rimprovero e tutto si risolve in bene o in male. Ma un "mi piace" nella foto di una ragazza o un ragazzo, fa pensare a qualcosa di inaccessibile. Dietro un "mi piace" ci può essere una conversazione in posta privata, un tradimento virtuale che poi diventerà fisico. Chi può dirlo? Forse è proprio la possibilità di entrare in contatto diretto, privatamente, spaventa e rende la fiducia quasi assente in una coppia. 
C'è chi si conosce in Facebook e chi si lascia con un "rimuovi dagli amici". Naturalmente, tutti sapranno in anteprima il futuro o l'andamento di questa coppia, anche chi non vuole esserne partecipe. 
C'è da dire in favore che è un ottimo strumento per tenersi informati, ma anche pericoloso per l'alta facilità di distorsione delle vere notizie. 
La cosa terrificante è che tutti temono il controllo delle menti, mentre io, oltre a temerlo, penso che qualcuno abbia già trovato la strada per farlo. Il più grande social-network è il portale più utilizzato dalle aziende per promuovere la propria attività e i prodotti. Non bastava la slide destra, occupata dagli annunci, perché adesso ti piazzano le notizie sponsorizzate pure in bacheca, oppure usano il tuo nome per pubblicizzare pagine. E non conta il sesso, l'età, e gli interessi. A me è capitato di vedere "a tizia piace Durex", e questa "tizia" ha quattordici anni e forse gioca ancora con Barbie e Ken.

Non vi spaventa l'idea che chiunque possa accedere alle vostre informazioni personali e sfruttarle per promuovere un marchio o un prodotto? Non temete il potere di influenzare la vostra vita, che possiedono i grandi social-network?