sabato 1 giugno 2013

Francesco Casali "Quello che resta"

Incontro con l'autore 


Biografia

E' nato a Milano nel 1977, figlio di due insegnanti vive tra Milano e Genova.Dal 1999 lavora come educatore professionale con soggetti a rischio di emarginazione e con problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza. Negli ultimi anni si è occupato soprattutto di attività sportive con finalità terapeutiche, riabilitative e di integrazione sempre nel campo del disagio psico-sociale. Ha pubblicato con Koi Press "Niente da nascondere" e "Quello che resta"  (Recensione di Niente da nascondere)



Presentazione e recensione di "Quello che resta"
La prefazione riporta un breve riassunto di alcune storie precedenti, ricordando, al lettore, l'animo e il dolore delle persone descritte in Niente da nascondere. Il riferimento ad Andrea mi ha fatto sorridere, in particolar modo il quesito ironico che si pone l'autore: chissà, se fosse stato in vita, come avrebbe speso quei venti centesimi? 
Io ho pensato al caffè, poiché era solito domandarlo.
In una seconda fase, la prefazione introduce il lettore negli argomenti trattati successivamente e alle storie narrate, incuriosendo a tal punto da desiderare arrivarci presto.
Infine, ma non per importanza, ci tengo a sottolineare la partecipazione di personaggi importanti, quali Mihai Butcovan, in questo romanzo. Educatore professionale, narratore, poeta, Mihai ha collaborato strettamente con Francesco Casali per presentare al meglio l'opera. 
Una novità nel nuovo libro di Casali è la collaborazione con Elisa Ielli Colombo che ha realizzato diverse fotografie dell'ex Manicomio di Limbiate. Sono scatti incredibilmente percepibili, a volte capaci di scatenare un brivido al pensiero di "cosa avvenne in quel luogo".

Quello che resta, a differenza di Niente da nascondere, è più inquadrato nell'ambito della saggistica. Questo è un mio parere personale, in quanto ho rilevato meno racconti e più argomenti spiegati in maniera professionale. Dietro a questo libro c'è stato un ampio studio, dimostrazione dell'abilità di Francesco nella sua professione, e varie ricerche. 
Francesco Casali affronta ancora, e argomenta, il dolore nelle sue varie sfumature. In Quello che resta, c'è appunto ciò che resta. Si parla del dolore della perdita, della famiglia e la crescita di un bambino senza una figura genitoriale. 
Les galets dans le lac è la storia che mi ha coinvolto di più, forse perché è la più intensa e carica di colpi di scena. C'è una leggenda che narra di un lago magico, le cui acque riportano alla vita un bambino morto, oppure fortificano un malato. La vita di un adulto per quella di un bambino. É una storia di sacrificio, di amore per la famiglia e di coraggio. Ci sono svariati collegamenti tra le esperienze e la vita dei personaggi, strettamente correlate alla leggenda, che coinvolgono e meravigliano tra i colpi di scena.
L'autore riflette, tramite la storia di Enzo, sulle motivazioni che portano una persona, giovane o adulta, a tatuarsi. È molto interessante scoprire i motivi che ci sono dietro.
Anneliese Michel, la protagonista del terzo racconto, è posseduta dal demonio. L'autore racconta la sua storia, da cui è stato tratto il film "L'esorcismo di Emily Rose". La storia originale, al di fuori dagli effetti cinematografici, raccontata con abile maestria, trascina il lettore nell'inquietudine provata dai personaggi. Interessante é anche il discorso della lunga burocrazia a cui sono sottoposte le persone che necessitano anche di un aiuto spirituale, religioso. Condannare una persona posseduta, a una lunga attesa, o a un rifiuto, comporta una sofferenza che animo e corpo non dovrebbero mai patire. Francesco Casali ricerca dei motivi per gli atteggiamenti della protagonista della storia, analizzando professionalmente ogni singolo atto. Allo stesso tempo, spinge a interrogarsi sull'importanza religiosa e le cause di eventi inspiegabili. 

Approfondisce il diritto alla salute, citando la Costituzione, informando il lettore dei suoi "diritti".

Analizza una scienza che si occupa di eventi paranormali e psicopatologia. Per quanto riguarda i fenomeni paranormali, si tratta della capacità della mente di interagire con l'ambiente esterno o interno tramite altri mezzi, lo influenzi o ne sia influenzata.

Tra le riflessioni e le argomentazioni, riguardo al dolore, ci sono dei quesiti che l'uomo spesso si pone. L'uomo si chiede sempre, in un periodo della sua vita, o svariate volte, poiché la sofferenza lo attacca. Guardando il telegiornale, come oggigiorno tragico, si chiede "perché succedono tutte queste cose?".

"Viviamo in un mondo dove ci innamoriamo di persone con dei nickname, gente fasulla, quando invece il mondo reale si trova al di fuori".
Con questa citazione, vorrei parlare di un argomento che mi ha affascinato e, allo stesso tempo, intimorito: la facebookmania. Tra le cause, nella maggior parte dei casi, vi è la solitudine e il bisogno di comunicazione. é un antidoto al senso di vuoto.
Il professor Cantlemi dice: 
"Facebook è una colossale illusione: permette a tante persone di pensare di essere importanti, perché hanno decine e decine di amici virtuale, purtroppo si tratta spesso solo di un gran numero di sfigati."

Devo ringraziare l'autore per avermi aperto gli occhi al riguardo, non che avessi mai superato il limite della condivisione della privacy, ma d'altro canto mi ha permesso di "rendermi conto" del potere di un sito internet.

Invito l'autore a rispondere a una futura intervista e a parlare nel post in cui ho esposto il problema della facebookmania (leggi il post)

Consiglio di leggere questo romanzo a tutti, poiché contiene vari insegnamenti e spiegazioni interessanti, come detto precedentemente. 

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