martedì 4 marzo 2014

Jane Austen - Ragione e sentimento

Eccomi nuovamente a recensire un romanzo di Jane Austen. Lo ammetto: ho un debole per le sue opere. Tuttavia, Ragione e sentimento non mi ha entusiasmato quanto Orgoglio e Pregiudizio o Lady Susan. Curiosando nel web ho avuto modo di notare che non è una delle sue migliori opere.
Come sempre, recensire un classico non è un'impresa semplice, perciò mi sono limitata a farvi presente ciò che ho colto e apprezzato. 





TITOLO: RAGIONE E SENTIMENTO
AUTORE: JANE AUSTEN
GENERE: ROMANZO (edizione superclassici)
VOTO: 5*****






Ragione e sentimento. Breve presentazione del romanzo:

Scritto nel 1795 con il titolo di "Elinor and Marianne", "Ragione e sentimento" viene pubblicato nel 1811. Come gli altri maggiori romanzi della Austen, descrive le vicende di un'anima ingenuamente romantica che, attraverso l'esperienza, giunge a comprendere infine la realtà dell'esistenza. Protagoniste sono le giovani sorelle Dashwood, Elinor e Marianne, che, alla morte del padre, sono costrette a fare i conti con le ristrettezze economiche nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne. Attorno a questo processo di maturazione la Austen tesse una trama piena di grazia e ironia, in cui con la sua elegantissima prosa riesce ad analizzare e descrivere con straordinaria sottigliezza il contrasto e il dissidio tra istanze psicologiche e morali. Questa edizione è arricchita da un testo di Virginia Woolf - "La sua grandezza d'artista" - comparso nel 1913 sulla rivista "Times literary Supplement".


Recensione/commento: 

Il romanzo è sempre ambientato nell'Inghilterra dell'epoca in cui ha vissuto la Austen, con i soliti costumi e personalità. Sono presenti le grandi abitazioni in cui si tengono balli, pranzi con numerosi invitati, dove è comune trascorrere il tempo a giocare a carte mentre le donne dialogano davanti a un tè caldo. Piacevole.
L'inizio è un po' statico, privo di eventi che comunque hanno suscitato il mio interesse. Essendo la terza opera dell'autrice che ho letto, durante la lettura ero consapevole che ad un certo punto gli eventi si sarebbero collegati e si sarebbe mostrato l'intreccio. 
Eloinor è una ragazza molto forte, tende a non mostrare agli altri le proprie emozioni e preferisce assistere e aiutare le altre persone. La sua situazione con Edward non era meno infelice di quella che Marianne ha avuto con Wiloughby, ma nella sua generosità ha preferito curare gli interessi della donna di cui Edward era innamorato, e pensare al benessere psicologico della sua cara sorella. 
Marianne rappresenta un personaggio classico della letteratura romantica, nella stessa introduzione del romanzo si è menzionato il giovane Werther. Marianne non trova mai la felicità, il suo dispiacere per il rifiuto di Wilougby la conduce a una depressione che indebolisce il suo fisico e incupisce il suo aspetto. L'arrivo del colonnello ristabilisce la salute e il benessere psicologico di Marianne. Il tempo e la sua compagnia iniziano a curare le sue ferite. E questo ritengo che sia uno dei primi insegnamenti della visuale di vita di Jane Austen. 
La comparsa di Wiloughby mi ha infastidita, ma se avessi saputo che era ciò di cui Marianne aveva bisogno, avrei apprezzato la sua comparsa senza considerarlo un gesto unicamente egoistico. Questa è una caratteristica che descrive il personaggio, in quanto ha pensato al proprio interesse dagli albori ingannando Marianne. D'altro canto, sul finale penso che abbia avuto la giusta punizione per il suo egoismo. Un altro insegnamento che si può apprendere.
Eloinor è un personaggio che rappresenta l'esatto contrario della figura di Marianne: lei è forte, riesce a vedere il lume della ragione anche attraverso la sofferenza. Insegna, in questo modo, che non bisogna lasciarsi andare alle delusioni, che ci sarà pur sempre un motivo per credere nel proprio sogno. 
Il romanzo è sempre ambientato nell'Inghilterra dell'epoca in cui ha vissuto la Austen, con i soliti costumi e personalità. Sono presenti le grandi abitazioni in cui si tengono balli, pranzi con numerosi invitati, dove è comune trascorrere il tempo a giocare a carte mentre le donne dialogano davanti a un tè caldo. Piacevole.
Il finale mi ha lasciato un po' perplessa. Non mi aspettavo assolutamente di ritrovare Edward in quelle ultime pagine. Pensavo fosse già "un capitolo chiuso". E invece…